24 febbraio 2012

Un popolo di cristiani nati per vivere e l'astio verso la vita che nasce da Cristo

Un popolo di cristiani nati per vivere e l’astio verso la vita che nasce da Cristo

Ecco cosa ci ha sovrastato: la Basilica di San Nazzaro colma di amici degli sposi oggi riuniti in Paradiso. E poi una preghiera dei fedeli, quella «per Comunione e Liberazione». A proposito dell'ultima copertina del settimanale L'Espresso ("La marcia di Cl"), proponiamo l'editoriale che appare sul numero 08/2012 di Tempi in edicola.
24 Feb 2012

Marina è morta in un lampo. Alessandro si era spento pochi anni prima di lei, in dodici mesi di calvario. Alessandro collaborava aTempi. Marina era sua moglie. Lunedì 20 febbraio, durante il suo funerale, due cose ci hanno sovrastato: quella Basilica di San Nazzaro, colma di amici degli sposi oggi riuniti in Paradiso e straripante di figli, amici dei figli e di amici degli amici. E poi una preghiera dei fedeli, quella «per Comunione e Liberazione» (il movimento di don Giussani, cioè l’uomo, come dice don Massimo Camisasca, superiore della Fraternità sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, che «ha salvato dalla morte un’intera generazione di giovani»).

Ecco, questo episodio per dire quale distanza ci può essere da un popolare predicatore di cristianesimo buono per l’aldilà (l’ex ragazzo della via Gluck il cui Dio per malati terminali ha rampognato due giornali e un giornalista) e «i cristiani ci sono per vivere, non per prepararsi alla vita» (parole di Pasternak in Dottor Zivago, citate nell’omelia per Marina da un virile sacerdote), rappresentati in maniera imperfetta ma, come si dice, “plastica”, da tanta di quella gente assiepata in San Nazzaro.

Altrove, in questi giorni in cui è ricorso il settimo anniversario dalla morte del “Giuss” (22 febbraio 2005), altra gente si è affacciata (o si sta dando un bel da fare) per marchiare e sfigurare “i ciellini” con mezzi anche un po’ più duri dei ruspanti cazzotti da anni Settanta. Ma ancora una volta, ieri come oggi, se chiedete a quest’altra gente la ragione del suo astio, se lo chiedete a un marcantonio come Dario Fo o a un boscaiolo con l’accetta giudiziaria conficcata in qualche bel tronco giussaniano, state tranquilli, al fondo di ogni loro argomento non troverete altro che quell’astio lì, ormai più che bimillenario, per la pura e semplice vita nata (nell’aldiqua) da Gesù Cristo.
Twitter: @LuigiAmicone

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